Dante Alighieri e la Battaglia di Campaldino
🎧 info-point realizzato da Donati, Ettmra, Ferri, Lappanese e Alice Rita Giugni
La “Colonna di Dante”, ai piedi del colle di Poppi in Casentino, è nella Piana di Campaldino, dove l’11 giugno del 1289 si combatté l’omonima battaglia tra i Guelfi fiorentini e i Ghibellini aretini, a cui partecipò Dante Alighieri, come cavaliere guelfo. Il Sommo Poeta cita Campaldino nel Purgatorio, canto V (vv.91 – 99) (vv.124 – 129) quando incontra Bonconte da Montefeltro, morto nella battaglia, che interroga sulla misteriosa sparizione del suo corpo.
Bonconte, nella sua spiegazione, ci conduce in giro per vari luoghi del Casentino citando il torrente Archiano, la sua sorgente nell’appennino sopra l’Eremo di Camaldoli e la sua confluenza nell’Arno.
La battaglia di Campaldino
Era l’11 giugno dell’anno 1289 quando i fiorentini scendevano giù lungo la valle dell’Arno. I ghibellini avevano risalito la valle dell’Arno entrando in Casentino e avanzando fino sotto il castello di Poppi. I fiorentini erano un numero maggiore, 12000, contro gli aretini 9000. I due eserciti scelsero dai ranghi un centinaio dei loro giovani cavalieri, che dovevano essere i primi nell’assalto. Dante si trovava in una posizione di pericolo, poiché era all’avanguardia, quindi maggiormente esposto; infatti, afferma di aver avuto “temenza molta“.
Vennero schierate le fanterie a formare un arco che partiva dalla sponda sinistra del fiume sbarrando la piana di Campaldino. Durante la battaglia rimase ucciso il comandante della schiera ghibellina, il vescovo Degli Ubertini.
Alcune squadre cedettero e molti cercarono rifugio a Poppi e in altri castelli del Casentino.
Vista la superiorità numerica e le strategie militari utilizzate, i fiorentini riuscirono a sconfiggere gli aretini in breve tempo.