Porta a Porrena

Info-point realizzato da Bremer, Comanducci, Masetti e Alice Giugni.
Revisione, correzione e integrazione della parte storica di Riccardo Bargiacchi.

Altro importante accesso fortificato nelle mura di cinta duecentesche di Poppi è Porta a Porrena, sul lato ovest di queste.
La porta venne costruita dai fratelli Guido Novello e Simone dei conti Guidi, probabilmente in realtà da Simone, anche a nome di Guido Novello che in quell’anno era podestà di Firenze.

L’anno è il 1262 e lo si può leggere nell’epigrafe a destra dell’arco, che si presenta a tutto sesto nella parte inferiore della ghiera e a sesto acuto in quella superiore.

Ma le epigrafi sono due nel complesso di Porta a Porrena

a dimostrazione della sua importanza, e la più raffinata è quella di sinistra, sia per la cornice lavorata, sia perché il testo che contiene è in versi:

nomine dulcesco pupium quasi pupa nitesco

dulcia do gratias et rebus abundo beatis

servio guidoni comiti comutique simoni

his in communi dominis famulabor et uni

qui me deiectum vera probitate refectum

nunc retinent laetae pacis gaudendo quiete

Mi faccio dolce del nome di Poppi, risplendo come fanciulla.

Offro beni gradevoli e abbondo di gioia.

Sono soggetta al conte Guido e al conte Simone.

Resterò fedele, in comune o singolarmente, a questi signori,

I quali me abbattuta, poi riedificata con vera probità,

Ora conservano godendo della quiete di una lieta pace.

Uscendo dalla porta, verso sinistra si possono costeggiare le mura fino a Porta a Fronzola, passando sotto l’antico ospedale di origine medievale, verso destra si può invece vedere l’antica strada che scendeva nel bosco fino alla pianura, dirigendosi verso il monastero di Strumi e la cosiddetta Via delle Pievi, principale direttrice viaria della viabilità storica casentinese, oppure si possono costeggiare anche in questo caso le mura e, passando sotto al complesso monastico di San Fedele, in un punto in cui si domina dall’alto l’abitato di Ponte a Poppi, sbucare a Porta Badia, incrociando il lastricato della Costa che scende fino al ponte sull’Arno.